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In un mondo professionale sempre più integrato e trasversale, sono numerosi i lavoratori autonomi e le imprese che si trovano ad operare oltre i confini nazionali, intrattenendo rapporti commerciali con altri paesi dell’Unione Europea. In questo contesto, il tema della partita IVA assume una rilevanza particolare. 

Come spesso abbiamo ricordato, in Italia il superamento di una soglia di compensi annui superiori a 5.000 euro richiede l’apertura della partita IVA: ma cosa accade quando le attività si estendono oltre i confini nazionali? Subentra il concetto di “Partita IVA Comunitaria”

Quindi cosa si intende esattamente per Partita IVA Comunitaria e quali sono le sue implicazioni per i lavoratori autonomi e le imprese che operano nell’ambito dell’Unione Europea? È proprio quello che vogliamo spiegarti oggi, ricordandoti che Feesbee è il servizio di fatturazione elettronica che accompagna liberi professionisti e aziende…anche fuori dal Bel Paese!


Che cosa si intende per Partita IVA Comunitaria?

Andiamo subito al dunque per comprendere cosa si intende per partita IVA Comunitaria. Di fatto la Partita IVA Comunitaria è stata introdotta per semplificare e agevolare gli scambi commerciali tra aziende e professionisti operanti all’interno dell’Unione Europea. Questa tipologia di misura è necessaria per coloro che svolgono attività commerciali intracomunitarie, cioè, vendono o acquistano beni e servizi con altri paesi membri dell’UE. Grazie alla partita IVA comunitaria, i liberi professionisti possono quindi gestire in modo più efficiente le loro transazioni commerciali, evitando complesse procedure di registrazione fiscale in ciascun paese.


Partita IVA Comunitaria e VIES: cosa occorre sapere

Chiunque abbia l’intenzione di avviare un’attività commerciale con l’estero o desideri espandere le proprie operazioni al di là dei confini nazionali, deve essere consapevole di alcuni aspetti fondamentali relativi alla partita IVA Comunitaria e al VIES. L’ottenimento o la modifica di una partita IVA Comunitaria richiede un iter specifico presso l’Agenzia delle Entrate. Una volta completata questa procedura, il titolare della partita IVA comunitaria sarà abilitato a emettere o ricevere fatture verso e dai paesi membri dell’Unione Europea. 

È importante notare che l’apertura di una partita IVA Comunitaria comporta l’obbligo di iscrizione al VIES (VAT Information Exchange System), un archivio informatico europeo sull’IVA. Questo sistema facilita gli scambi automatici di informazioni tra le amministrazioni finanziarie dei vari Stati membri dell’UE. L’obiettivo principale del VIES è la raccolta e lo scambio di dati riguardanti le operazioni intracomunitarie effettuate tra operatori commerciali che dispongono di un numero identificativo IVA valido.

Come si iscrive una partita IVA al VIES per richiedere la Partita IVA Comunitaria

Una volta compreso che cosa sia, non resta che scoprire come si iscrive una Partita IVA al VIES e accedere così alla Partita IVA Comunitaria. Quando si apre una partita IVA comunitaria, è necessario compilare la Dichiarazione di inizio attività. In questa fase è importante specificare l’intenzione di svolgere operazioni intracomunitarie. La scelta del modello dipende dal tipo di soggetto che richiede l’apertura della partita IVA comunitaria:

  • Modello AA7 (quadro I): se si tratta di una impresa diversa da una persona fisica;
  • Modello AA9 (quadro I): se si tratta di un autonomo, un libero professionista o una ditta individuale.

Una volta scelto il modello appropriato, è obbligatorio compilare tutte le sezioni richieste con attenzione e, successivamente, inviarlo all’Agenzia delle Entrate seguendo le procedure specifiche indicate dalle autorità fiscali. Dopo che l’Agenzia delle Entrate ha elaborato la documentazione e ha confermato l’avvenuta apertura della partita IVA comunitaria, avverrà l’iscrizione al registro VIES.


Quanto costa la Partita IVA Comunitaria?

La Partita IVA Comunitaria non comporta un costo fisso di apertura. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbero esserci delle spese accessorie, come l’iscrizione alla camera di commercio per le ditte individuali. Per quanto riguarda i costi di mantenimento, questi dipendono dal regime fiscale scelto: nel regime ordinario potrebbero esserci costi aggiuntivi legati alla contabilità e alle dichiarazioni fiscali, mentre nel regime forfettario i costi possono variare in base alla gestione generale dell’attività. Ad ogni modo l’iscrizione al VIES è obbligatoria per coloro che emettono o ricevono fatture da soggetti esteri nell’UE, ma resta gratuita.


Controllo Partita IVA comunitaria VIES: come avviene?

Il controllo della Partita IVA Comunitaria avviene principalmente attraverso il sistema VIES (VAT Information Exchange System). Questo consente agli Stati membri dell’Unione Europea di scambiare informazioni sull’IVA delle imprese registrate, facilitando il monitoraggio delle transazioni commerciali intracomunitarie. Quando un’azienda registra una Partita IVA comunitaria e inizia a effettuare operazioni commerciali con altre imprese dell’UE, queste transazioni vengono registrate nei rispettivi paesi elettronici attraverso il sistema VIES. Ecco perché è così importante!

Attenzione però: spesso le autorità fiscali nazionali possono condurre controlli periodici o a campione sulle attività delle imprese registrate nel sistema VIES per assicurarsi che le transazioni siano conformi alle normative fiscali e che le informazioni fornite siano corrette. 

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