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“Ma Partita IVA e lavoro dipendente possono coesistere?” Quante volte è pervenuta questa domanda alle nostre orecchie! Ebbene, effettivamente c’è molta confusione sul tema, ma vogliamo da subito sgomberare ogni dubbio dicendoti che sì, è possibile aprire Partita IVA da dipendente.

Allo stesso tempo, però, devi anche sapere che esistono dettagli fondamentali, restrizioni e casistiche da conoscere per evitare di incappare in qualche problemino di natura fiscale che non auguriamo mai a nessuno. 

Ma noi di Feesbee siamo qui proprio per questo motivo. In questo articolo proveremo infatti a rispondere alle domande più frequenti sul tema della convivenza tra Partita IVA e lavoro dipendente. Non ti resta che prendere carta e penna, e segnarti tutto.

Partita IVA e lavoro dipendente, quanta confusione

Come abbiamo detto qui sopra, sono in molti a domandarsi se chi ha un contratto può aprire Partita IVA o se, viceversa, chi è in regime forfettario può essere assunto come dipendente. Quindi se sei finito dubbioso in questo articolo, non ti preoccupare, sei in buona compagnia. 

Partiamo subito confermandoti che recentemente sempre più lavoratori optano per una gestione ibrida tra le due soluzioni. La coesistenza di Partita IVA e lavoro dipendente presenta tuttavia distinzioni significative, principalmente legate alla differenziazione tra lavoro dipendente nel settore privato e pubblico. Senza dimenticare un ulteriore aspetto rilevante, inerente al regime fiscale applicabile al lavoratore dipendente con Partita IVA: i contributi INPS e l’imposta sul reddito subiscono per esempio variazioni in base alla tipologia contrattuale e alla categorizzazione del lavoratore autonomo. 

Ma procediamo per gradi e iniziamo a capire: quando e come è possibile aprire Partita IVA da dipendente?

È possibile aprire Partita IVA da dipendente? Certo e ti spieghiamo come!

Hai già un contratto di lavoro e ti stai approcciando a nuove opportunità professionali, ma non vuoi precluderti alcuna soluzione alternativa? Tranquillo, è possibile aprire Partita IVA da dipendente. L’importante è “solo” capire come. Generalmente queste due forme di attività professionali possono essere compatibili, salvo vincoli contrattuali specifici, specialmente nel contesto del settore privato, come nel caso di una clausola di non competizione. Diversamente, la situazione si fa leggermente più scomoda per gli impiegati pubblici, poiché, se il contratto subordinato è a tempo pieno, di norma non è consentita la simultaneità delle posizioni lavorative, tranne che per casi eccezionali o autorizzazioni concesse dalla Legislazione vigente. Tendenzialmente, questa opportunità è infatti limitata ai lavoratori con contratti part-time non superiori al 50%.

Partita IVA e lavoro dipendente tasse, contributi e INPS: tu chiami, e noi rispondiamo alle tue domande

Aspetti come Partita IVA e lavoro dipendente tasse, contributi e INPS generano molta confusione a causa dell’elevata casistica a cui solo un professionista spesso può porre rimedio. 

Per aiutarti, abbiamo voluto inserire qui sotto alcune delle domande più frequenti sul tema.


Chi ha un contratto può aprire partita Iva? Differenze tra privato e pubblico
Sì, i dipendenti privati possono aprire una Partita IVA, salvo clausole di non concorrenza nel contratto che limitano l’attività imprenditoriale o l’utilizzo di informazioni riservate dell’azienda. Per dipendenti pubblici, invece, le regole sono più rigide. Possono avere una Partita IVA solo se lavorano part-time o per certe categorie professionali come per esempio insegnanti, infermieri o amministratori di condominio. Il secondo lavoro deve di fatto essere occasionale e temporaneo, evitando conflitti di interesse e richiedendo sempre e comunque un’autorizzazione preventiva.

Chi è in regime forfettario può essere assunto come dipendente?
Un libero professionista a regime forfettario può essere assunto come dipendente, ma  con alcune limitazioni. Il reddito da lavoro dipendente non deve superare i 30.000 euro lordi e l’attività lavorativa autonoma non può essere in concorrenza con quella dipendente. Inoltre, il reddito totale annuo non può superare i 85.000 euro. Se questi limiti vengono superati, si perde il regime forfettario e si passa al regime ordinario.

 

Chi ha un contratto a tempo indeterminato può aprire una Partita IVA?
Certamente, chi ha un contratto a tempo indeterminato può aprire una Partita IVA purché non ricada in alcuni dei vincoli di esclusione menzionati prima.

Lavoratore dipendente e Partita IVA contributi INPS come funziona?
Quando si ha un lavoro dipendente e una Partita IVA contemporaneamente, è importante considerare diversi aspetti, tra cui la gestione della dichiarazione dei redditi e il calcolo dei contributi previdenziali. Nella dichiarazione dei redditi, i costi della Partita IVA includono l’onorario del commercialista, che utilizza il Modello Persone Fisiche anziché il 730. La tassazione è distinta, combinando le aliquote IRPEF e quelle del regime fiscale per il lavoro autonomo. Nel regime forfettario, i redditi non si accumulano, evitando lo sforamento degli scaglioni di reddito. Per quanto riguarda i contributi previdenziali, la pianificazione della pensione è essenziale per i titolari di Partita IVA, che spesso integrano la pensione con un piano pensionistico. I contributi, naturalmente, varieranno a seconda della tipologia di attività.


Lavoro da dipendente con Partita IVA: Feesbee è lo strumento che ti aiuta

Eccoci giunti alla fine. Ebbene sì, si può avere Partita IVA e lavorare come dipendente. Basta solo…fare un po’ di attenzione e affidarsi ai migliori professionisti e a strumenti performanti come Feesbee, il servizio di fatturazione elettronica online che ti semplifica la vita.

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