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Esiste un vero calcolo delle tasse del regime forfettario? Sì, fortunatamente sì! (stiamo ridendo, ndr).

Parliamo infatti realmente di una delle richieste più complesse e digitate sul web da parte di chi si affaccia per la prima volta al mondo della Partita IVA.

Non si tratta però, come si è soliti credere, di una formula standardizzata, quanto piuttosto di una serie di calcoli variabili che tiene conto di alcuni requisiti, codici e fattori che oggi vogliamo spiegarti concretamente.

Insomma, se stavi cercando il calcolo tasse regime forfettario, lo hai trovato ma dovrai armarti di una buona dose di pazienza. Pronti, partenza e…via!

Quali sono i requisiti per il regime forfettario?

La prima domanda a cui è fondamentale rispondere è sicuramente scoprire quali sono i requisiti per il regime forfettario, soprattutto in virtù dell’obbligo della fatturazione elettronica entrato in vigore nel 2024. Vediamoli uno per uno:

Reddito da lavoro dipendente
Non aver avuto un reddito da lavoro dipendente superiore a 30.000€ nell’anno precedente, a meno che il rapporto di lavoro non sia cessato nell’anno precedente.

Tetto dei compensi
Un importante requisito è che l’insieme dei ricavi e dei compensi dell’attività non superi gli 85.000€ annui. Se tale soglia viene superata, è necessario passare al regime ordinario o semplificato l’anno successivo.

Persona fisica e non società
Inoltre, per accedere al regime forfettario, è necessario essere una persona fisica che esercita un’attività, escludendo società e associazioni professionali. 

Partecipazioni societarie
Non essere contemporaneamente soci in società di persone (SNC, SaS, SS) o con una quota di controllo diretto o indiretto in SRL che svolgono la stessa attività.

Associazioni professionali e imprese familiari
Non partecipare contemporaneamente ad associazioni professionali o essere collaboratori in imprese familiari.

Regimi speciali e forfetari
Non avvalersi contemporaneamente di regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfetari di determinazione del reddito.

Residenza
Essere residenti in Italia, in uno dei paesi aderenti all’UE o in uno dei paesi che aderiscono all’Accordo sullo Spazio economico europeo, purché producano in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato nell’anno.

Regime forfettario e tassazione: quali sono gli aspetti da tenere in considerazione?

Quando si parla di regime forfettario e tassazione è sempre opportuno fare chiarezza, tenendo conto di tutti i fattori che poi vanno a comporre il “famigerato” calcolo delle tasse del regime forfettario. Nel valutare il regime forfettario e la sua tassazione, è in questo senso fondamentale considerare diversi aspetti chiave

In primo luogo, il regime forfettario offre un’aliquota fiscale agevolata, con un’imposta sostitutiva che si applica direttamente sul reddito imponibile. Questa aliquota, del 15% per la maggior parte delle attività e ridotta al 5% per i primi cinque anni per chi avvia una nuova attività, sostituisce l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), che per il regime fiscale ordinario può partire da una percentuale minima del 23%. Questo può fare una grande differenza nel calcolo delle imposte e nella gestione finanziaria complessiva dell’attività.

Inoltre, nel regime forfettario non è necessario applicare l’IVA né la ritenuta d’acconto, semplificando le pratiche contabili e riducendo i costi amministrativi. Il tutto considerando la riduzione dei contributi INPS del 35%, che rende più contenuti i costi fissi mensili per chi adotta questo regime.

Questi fattori rendono senza dubbio il regime forfettario un’opzione da valutare attentamente per chiunque avvii un’attività imprenditoriale o professionale.

Calcolo tasse regime forfettario: cosa sono codice ATECO e coefficiente di reddittività

Il codice ATECO e il coefficiente di redditività sono due concetti fondamentali nel calcolo delle tasse nel regime forfettario. Di fatto parliamo di strumenti chiave per determinare il reddito imponibile, influenzando così direttamente il calcolo delle tasse per i soggetti che ne fanno parte. 

Il codice ATECO è una combinazione di sei cifre che identifica l’attività economica svolta. Una combinazione determinante nel regime forfettario, poiché influenza il calcolo dei costi “presunti” stabiliti dalla legge e che dipende dal coefficiente di redditività assegnato alla tua attività economica.

Il coefficiente di redditività, a sua volta, rappresenta la percentuale dei ricavi che viene considerata come reddito imponibile nel regime forfettario. A differenza del regime ordinario, dove si considerano sia i ricavi che i costi, nel regime forfettario si calcola il reddito solo sui ricavi, utilizzando il coefficiente di redditività associato al proprio codice ATECO.

Ad esempio, se hai un’attività nell’industria alimentare o delle bevande (codice ATECO 10 o 11), il coefficiente di redditività potrebbe essere del 40%, mentre per numerose attività scientifiche, tecniche e finanziarie potrebbe essere del 78%.

Come calcolare le tasse da pagare nel regime forfettario? Un esempio pratico

Giungiamo dunque al momento più importante di questo nostro approfondimento legato al calcolo tasse regime forfettario: come calcolare le tasse da pagare nel regime forfettario?

Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati. Una volta identificato il coefficiente corrispondente al tuo codice ATECO e valutati i ricavi dell’anno di riferimento, il calcolo del reddito imponibile diventa un gioco da ragazzi. Ad esempio, se il tuo codice ATECO ha un coefficiente del 78% e hai registrato un guadagno annuo lordo di 40.000 euro nel 2023, il tuo reddito imponibile sarà di 31.200 euro (78% * 40.000).

Dopo aver stabilito il tuo reddito imponibile, il resto è semplice. Per calcolare l’imposta dovrai dedurre i contributi previdenziali versati e moltiplicare il risultato per il 15% (o il 5% se la tua attività è recente).

Ad esempio, sottraendo i contributi versati (ipotizziamo 9.500 euro) dal reddito imponibile (31.200 – 9500 = 20.700), le tasse da pagare per un guadagno annuo di 40.000 euro ammontano a 3.105 euro (20.700 * 15%).

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